L’Istituto Comprensivo “G. Oddo” è l’unica istituzione scolastica statale che opera nel territorio in cui sorgono i comuni di Caltavuturo e Sclafani Bagni. Intitolata all’illustre chimico Giuseppe Oddo (Caltavuturo 1865 – Palermo 1954), nel corso degli anni si è trasformata, adeguandosi ora alle esigenze dell’utenza scolastica ora alle determinazioni politiche regionali e nazionali. Pur mantenendo temporaneamente l’autonomia, le figure del Dirigente scolastico e del Direttore dei servizi generali e amministrativi sono assegnate in reggenza, ormai dall’a. s. 2015/16, con oggettivi disagi in termini di gestione dell’Istituto. Provenienza socio-economica e culturale degli studenti e caratteristiche della popolazione del territorio Il profilo socio-territoriale dei due Comuni presenta caratteristiche simili. Mediamente buono il contesto familiare, dove prevalgono valori etico- morali e civico-sociali di unità e solidarietà. La collaborazione delle famiglie alle attività promosse dalla scuola è attiva e costruttiva. La popolazione studentesca, quasi tutta composta da residenti, con pochissimi studenti di origine non italiana , presenta un background familiare complessivamente medio, e, malgrado le difficoltà presenti nel tessuto sociale di riferimento dovute alla ancora permanente crisi economica, nonché alla grave pandemia da Covid19 che ha stremato molte famiglie, l’importanza data alla Scuola rimane un punto di riferimento per alunni e genitori. Non sono presenti Istituti Superiori, per cui gli alunni, da pendolari, proseguono il proprio percorso di obbligo scolastico e formativo in Istituti di istruzione superiore presenti in altri Comuni . Nell’ultimo decennio, nei due Comuni si è registrata un’ondata migratoria a causa della crisi economica che ha condotto alla chiusura di importanti realtà produttive industriali e commerciali del circondario, sulle quali ruotava una consistente fetta del mercato occupazionale caltavuturese. La realtà economica che ad oggi resiste è costituita da aziende agricole, da piccole imprese artigiane, da alcune attività terziarie e da poche strutture turistiche e ricettive. L’agricoltura e la zootecnia non offrono sbocchi occupazionali di rilievo, poiché ambiti gestiti prevalentemente da una conduzione familiare. Di recente, si assiste ad una maggiore partecipazione dei residenti a fornire servizi socio- assistenziali ad anziani del luogo. La stragrande maggioranza degli impiegati, nei settori pubblico e privato, viaggiano quotidianamente per recarsi al lavoro in centri urbani come Termini Imerese o addirittura Palermo. Ciò determina spesso la decisione dell’intero nucleo familiare a trasferirsi nelle suddette città, anche in considerazione del fatto che, altrimenti, i propri figli, licenziati dalla Scuola sec. di I grado di Caltavuturo o di Sclafani Bagni e in procinto di avviare gli studi superiori, saranno anch’essi pendolari. La Parrocchia e le associazioni dei rispettivi comuni, quali enti di aggregazione, promuovono iniziative che coinvolgono giovani, ragazzi e bambini di età scolare. Il territorio è fornito di poche strutture e servizi quali: associazioni culturali, sportive e di volontariato, campo sportivo, campetti polivalenti, parchi gioco, teatro all’aperto, banda musicale. Sul piano economico gestionale, i due Comuni, ai sensi delle disposizioni normative (legge n.142/1990, legge n. 23/1996, D.P.R. n. 296/2005) provvedono alla realizzazione, fornitura e manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici, alle spese varie di ufficio e per l’arredamento, alle spese per le utenze elettriche, telefoniche, di acqua e di gas, alle spese di riscaldamento ed ai relativi impianti, agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare la sicurezza dei locali. Si prevede che, come negli anni passati, i Comuni di Caltavuturo e Sclafani Bagni, ai sensi dell’art. 3 c. 4 L. 23/1996, stipulino una apposita convenzione con l’istituzione scolastica, al fine di delegare alcune funzioni di loro competenza e assicurare le risorse finanziarie che risultano essere necessarie per l’esercizio delle funzioni delegate. Negli ultimi anni, purtroppo, sono state via via decurtate le risorse assegnate alla Scuola dallo Stato e quasi dimezzate quelle assegnate dai Comuni, con pesanti ricadute sull’ampliamento dell’Offerta Formativa.